SANT’ERASMO

Il pomeriggio dell’8 maggio 2009, le Spoglie di Sant’Erasmo vengono consegnate dall’Arcivescovo di Gaeta al parroco Don Adorno e fatte salire sul Mamma Giorgina, simbolico rappresentante delle barche e degli uomini di mare di Porto Ercole. Una folla immensa come non mai accoglie l’ingresso in porto del Patrono che dopo la veglia di preghiera viene condotto in processione alla Chiesa a Lui intitolata.

Campanile Chiesa di Sant'Erasmo Porto Ercole (GR)

Campanile Chiesa di Sant’Erasmo Porto Ercole (GR)

Dalla sera dello stesso giorno fino all’11 di maggio, dopo la processione solenne, ci fu’ l’ostensione delle ossa per la venerazione del Patrono nella Chiesa di San Paolo della Croce. Le spoglie del Santo furono custodite a Porto Ercole fino al 22 maggio. Quindici giorni che videro tanta partecipazione numerosa e sentita, anche dai paesi vicini, durante i quali nei paesani si avvertiva un sentimento particolare ed unico: IL DESIDERIO DI AVERLO TRA NOI. (Brano tratto dal libro “I fuochi di Sant’Erasmo, Vescovo e Martire, Patrono di Porto Ercole di Igino Terramoccia.)

Il Martirio di Sant'Erasmo - Nicolas_Poussin

Il Martirio di Sant’Erasmo – Nicolas_Poussin

Sant’Erasmo fu’ un martire del III sec., per conoscere meglio la sua figura e’ necessario fare una panoramica del tempo, dato che la Storia della Sua vita e’ in gran parte avvolta nella leggenda. Nacque ad Antiochia ( Turchia , mediterraneo orientale, ai confini con la Siria) da una famiglia semplice di pescatori verso la meta’ del III sec. Erasmo fu’ cristiano sacerdote e vescovo della sua citta’ che presto divento’ il centro principale della spiegazione della Sacra Bibbia. Il Nostro Santo subi’ la persecuzione sotto Diocleziano con il primo martirio, l’esempio e il coraggio da Lui dimostrato valse a moltiplicare il numero delle persone che si convertirono al Cristianesimo.

Opero’ in Italia a Lucera (Puglie) che dovette lasciare perché nuovamente perseguitato, attraverso’ gli Appennini per passare a Formia dove i cristiani locali considerati i suoi molti prodigi, lo elessero a vescovo. Di nuovo martirizzato e condotto davanti a Massimiliano Augusto non rinnego’ Gesu’ Cristo fu’ sottoposto ad un terribile supplizio. Mori nel 303  e fu’ sepolto a Formia Quando nel 842 i saraceni assaltarono le citta’ di Fondi e Formia e le distrussero, i suoi resti furono portati a Gaeta , citta’ della quale divenne Patrono. Protettore dei marinai e pescatori oltre che dei tornitori. Il Suo culto e’ generalizzato in molte parti d’Italia. La figura del Santo ed il suo martirio sono stati ricordati sia nel Rinascimento che nell’Eta’ Barocca in tutta l’Europa cristiana. In Italia e’ stato magistralmente rappresentato nella splendida tela che si trova nella Pinacoteca Vaticana, “il martirio di Sant’Erasmo” del pittore Nicola POUSSIN maestro del classicismo francese.

La devozione, l’affetto l’amore per Sant’Erasmo non ha bisogno di essere cercato. Si trova negli occhi, nella partecipazione e nel rispetto che i portercolesi hanno anche appena ne viene pronunciato il Suo nome. Dai momenti di preoccupazione, quando veniva “uscito” dalla Chiesa a Lui intestata su, nel paese vecchio per far proteggere le nostre genti in mare, ai momenti di gioia durante le Sue feste che venivano fatte con il contributo volontario dei cittadini , il clou erano i “cantanti ” e i fuochi d’artificio.

Mezzo busto di Sant'Erasmo

Mezzo busto di Sant’Erasmo

I primi erano ospitati in “mezzo al Prato” che fungeva da stadio dove si esibivano i migliori solisti e gruppi dell’epoca , i fuochi illuminavano il porto chiudendo la festa. Facevano da cornice; la cuccagna di terra e di mare, la giostra del saracino, la tombola, la corsa degli insaccati,la corsa dei guzzi con l’equipaggio di due persone piu’ timoniere, estemporanea e’ stata la riproposizione del “volo della capra” che termino nel 1948 per essere appunto ripreso negli anni 70 e 90 per quattro edizioni. L’automobilini (noi si sono sempre chiamati cosi), quelli del Sig. Giovanni erano il luogo di incontro e scontro, l’evento che tutti noi ragazzi aspettavamo con gioia. La festa veniva chiusa dalla Processione in onore di Sant’Erasmo, con la partecipazione di migliaia di persone che accompagnavano il nostro Patrono per le vie del paese per poi imbarcarsi sulle barche e continuare lo spettacolare percorso in mare. L’orgoglio degli equipaggi, degli armatori delle donne e la gioia dei bambini nell’ospitare il Santo sulla propria barca, i turisti residenti dai loro balconi, i visitatori hanno vissuto tutto questo con ammirazione e partecipazione. Ci auguriamo che si mantengano salde queste tradizioni che rappresentano la forza e la vitalita’ di un paese e di un popolo che ha onorato e continua ad onorare il suo ERASMO.

1 Comment

  1. niefra

    Il volo della capra è stato fatto anche nell anno 2000 …se volete a voce vi dico chi aveva messo il cavo d’ acciaio

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