“Seconda stella a destra, questo é il cammino e giù dritto, fino al mattino. Poi la strada la trovi da te, porta all’isola che non c’è “.
Questi i versi di una delle più famose canzoni di Edoardo Bennato.
Esistono isole che ci sono e non ci sono, compaiono e scompaiono come se fossero incerte sul da farsi, o che si prestano a curiosi abbagli geografici.
La loro nascita e la loro successiva scomparsa ha suscitato reazioni fantastiche da parte degli abitanti vicini e spiegazioni scientifiche e razionali da parte di geologi, vulcanologi e studiosi in genere.
L’ultima apparizione é stata un’isola nel Pacifico, nello Stato arcipelago di Tonga, isola alta 250 metri di forma conica e di circa 1300 metri per 800 di estensione.

Isola di Ferdinandea – L’isola che non c’è
La più celebre in Italia tra queste sfuggenti apparizioni é certamente Ferdinandea, che tra il 22 e il 29 luglio 1831 emerse con sbuffi e scoppi nel canale di Sicilia, 26 miglia al largo di Sciacca. Crebbe a causa eruttiva e raggiunse le 3 miglia di circonferenza e un’altezza di 60 metri, poi comincio a sbriciolarsi piano piano e nei primi di dicembre dello stesso anno , naufrago’ del tutto.
Anche il nostro vicinissimo mare a detta dei cartografi famosi, ha visto l’apparizione e la scomparsa di un’isola.
Il suo nome fu Zanara ( o Zanera), la sua collocazione tra l’isola del Giglio e l’isola di Giannutri.
Gia a partire dalla cartografia del 1589 di Gerardo Mercatore ( padre della cartografia moderna) si hanno notizie di questa isola, successivamente riportata da altri cartografi, fino al 1720 dalla mappa di Pierre Vander.

Zanara nella carta del 1589 di Gerardo Mercatore
Si ha inoltre conferma scritta di Zanara per opera di San Mamiliano, il Santo patrono del Giglio nato a Palermo, il quale si ritirò sull’isola di Montecristo dove visse nella grotta cosidetta di San Mamiliano e dove vi mori nel 460.
Santo protettore del vicino Giglio che lo venera il 15 settembre.
Zanara sarebbe stata l’ottava sorella dell’Arcipelago toscano. Invece questa isola rientra nel mito che é stato di Atlantide ( con le dovute proporzioni!!!).
La storia del mondo é stato un susseguirsi di isole che affioravano e dopo un breve tempo (geologico) sparivano, dando origine a leggende, miti, dispute territoriali.
Zanara si troverebbe in una zona detta ” secca delle vedove” o ” secca di mezzo canale” , se cosi fosse la sua distanza dall’isola Rossa é di solo 2,9 miglia, da Giannutri ( punta Secca) distetebbe 4,8 miglia e dal Giglio ( punta del Tamburo) 7,1 miglia.
I sub la descrivono come una montagna che dai 100 metri di fondale sale fino ai 25 metri, con pareti ripide fino a 50-60 metri, per proseguire la corsa fino agli abissi.
Reputano questa immersione indimenticabile con molta attenzione da fare per la corrente, spesso forte. Difficile dire, spiegare i misteri del nostro mare, ne é piena la sua superficie, figuriamoci i suoi fondali.
Il nostro piccolo mondo ha bisogno di ricordare, tante sono le persone, i fatti le cose affascinanti e sorprendenti che ci riguardano.